martedì 5 dicembre 2017

Le storie e i protagonisti delle resine artificiali


Abbiamo già presentato il personaggio di Leo Baekeland e la storia della scoperta della bachelite, una delle prime resine sintetiche realizzate dell'uomo. 
Un' altra interessante vicenda legata alle resine artificiali è certamente quella della celluloide, fra le resine artificiali più antica. I fratelli Hyatt ottennero questo materiale trattando due parti di nitrocellulosa ed una di canfora, sottoponendo la miscela alla pressione idraulica (siamo nella seconda metà dell'Ottocento). Essi erano intenti a trovare una sostanza che sostituisse l'avorio, per rispondere all'esigenza dei produttori di tavoli da biliardo (motivo economico) e alla necessità di terminare lo sterminio degli elefanti: avevano offerto loro un premio di diecimila dollari. Essi ottennero un brevetto per la loro invenzione, anche se non si sa se ritirarono mai il premio: inoltre l'invenzione spetterebbe all'inglese Parkes, che la brevettò anni prima sotto il nome di Parkesina. 
Le fabbriche di celluloide nacquero solo più tardi (la prima negli Stati Uniti per opera degli stessi inventori), ma interessante è che nel 1889 la Kodak brevettò una pellicola fotografica in celluloide, utilizzate fino alla metà del Novecento. 
Il problema di questo materiale? Era fortemente infiammabile,  tanto che si diceva che le palle da biliardo realizzate in celluloide potevano addirittura esplodere (leggende metropolitane).







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